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Il tema dei rifiuti è entrato a far parte anche del mondo dell’arte a partire dalla metà del XX Secolo, quando è maturata negli artisti la consapevolezza che i rifiuti costituiscono un vero e proprio mondo speculare a quello delle merci: un immenso giacimento di grande valore creativo.

Andy Warhol fu uno dei primi artisti ad apprezzare lo scarto come materia da poter riutilizzare per nuovi scopi, sostenendo che “gli scarti sono probabilmente brutte cose, ma se riesci a lavorarci un po’ sopra e renderli belli o almeno interessanti, c’è molto meno spreco”. Sempre secondo Warhol, i rifiuti possiedono una componente ironica: “mi è sempre piaciuto lavorare con gli scarti […] hanno un grande potenziale di divertimento […] ho sempre pensato che ci fosse più humor negli scarti […]”.

A partire da Warhol diversi sono gli artisti che nell’arco della loro carriera hanno fatto ricorso all’utilizzo di rifiuti per creare la loro arte: Arman e César li hanno utilizzati durante buona parte del loro operato, Burri, Pistoletto e Beuys ne hanno fatto un largo utilizzo solo in alcuni periodi, mentre altri ancora ne hanno fatto la materia principale della loro arte.

Nella maggior parte dei casi gli artisti non si sono limitati ad un utilizzo estetico degli oggetti di scarto, bensì sono giunti ad un interpretazione metaforica della condizione dell’uomo contemporaneo  dove egli stesso è scartato dalla società dei consumi e contemporaneamente sopraffatto dai suoi stessi scarti.

 

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Emblematica, in tal senso, è l’installazione denominata “Trash Men” realizzata dall’artista tedesco Ha Schult: una monumentale opera d’arte costituita da enormi schiere di uomini spazzatura. Tale opera è stata installata in diversi luoghi simbolo del Pianeta: sulla Grande Muraglia cinese (2001, davanti alle Piramidi di Giza (2002), in Piazza del Popolo a Roma (2010), ecc.

E non è un caso che siano proprio gli artisti, automaticamente emarginati e rifiutati come figure inutili dell’attuale società dei consumi, ad aver cominciato per primi a recuperare l’immensa mole di rifiuti, giornalmente prodotti a livello mondiale, donandogli un nuovo valore e una nuova vita.

Infatti, uno dei ruoli fondamentali dell’arte sta proprio nella capacità di percepire in anticipo il cambiamento e di trasferirlo alla società.

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