il rifiuto una minaccia per tutti
- Admin
- 3 dic 2017
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 4 dic 2017
Mammiferi uccelli e pesci; e l'umanità?

Un altro pericolo, ancor più grave, è la compromissione della catena alimentare umana provocata dall’eventualità che nelle nostre tavole possano finire pesci vissuti in queste acque e che, seppure in quantità minime tali da non causarne la morte, si sono cibati di questi materiali tossici.
I danni provocati dalla presenza dei rifiuti all’interno degli Oceani sono enormi, si tratta di una vera e propria emergenza da dover fronteggiare al più presto in quanto le enormi dimensioni di questi accumuli non accennano a diminuire, bensì continuano a crescere continuamente.
Al fine di migliorare la situazione attuale, sono diverse le ipotesi di intervento: da una parte Charles Moore, colui il quale ha scoperto per la prima volta l’isola di spazzatura nel Pacifico, promuove un’azione di prevenzione alla base, scagliandosi in primo luogo contro la presenza in mare dei sacchetti di plastica usa e getta, auspicandone il tempestivo divieto all’utilizzo mondiale a favore dell’utilizzo di materiali riutilizzabili e compostabili, dall’altra altri scienziati premono per un opera di bonifica delle intere aree contaminate riutilizzando il materiale recuperato per ricavarne biocarburante.
Per il momento l’ipotesi più realistica appare quella promossa da Moore e appoggiata da buona parte degli esponenti scientifici, i quali sostengono che non si è in grado di ripulire in maniera efficace ciò che è già presente nell’Oceano, ma che efficaci opere di prevenzione possono essere messe in atto al fine di impedire che altri rifiuti vadano a finire nei vortici creati dalle correnti.
Comments